Il mese scorso la CSBS (Conference of State Bank Supervisors, cioè l’organizzazione che raggruppa i rappresentati del settore della regolamentazione bancaria negli Stati Uniti) ha rilasciato un documento in cui viene espressa la propria opinione sulle valute digitali e contempoaraneamente vengono offerte raccomandazioni per un evenutale quadro normativo.
Dal documento si intuisce la posizione che la CSBS prende nei confronti di tutte quelle attività imprenditoriali coinvolte nell’uso dei bitcoin, invocando una loro regolamentazione da parte dell’autorità pubblica, richiedendo l’utilizzo di regole similari a quelle già previste per le imprese che operano con valuta fiat, come si evince da questa affermazione:
“It is CSBS policy that entities performing activities involving third-party control of virtual currency should be subject to state licensure and supervision like an entity performing such activities with fiat currencies. Accordingly, activities involving fiat currencies that are otherwise subject to state laws should be covered if undertaken using virtual currency“.
Inoltre all’interno del documento si trova la definizione di bitcoin elaborata dal CSBS:
“Virtual Currency is a digital representation of value used as a medium of exchange, a unit of account or a store of value, but does not have legal tender status as recognized by the United States Government. Virtual Currency does not include the software or protocols governing the transfer of the digital representation of value. Virtual Currency does not include stored value redeemable exclusively in goods or services limited to transactions involving a defined merchant, such as rewards programs”.