Il caso della Florida è un po’ particolare e va ripercorso per comprendere la Sentenza del giudice Teresa Pooler senza cadere in sensazionalismi o titoli da “click”.
Quando si parla di bitcoin appare spesso questo sensazionalismo, con il risultato che la miscela di notizie vere, di notizie verosimili, delle teoriche speculazioni mentali e (spesso) della scarsa, se non nulla, conoscenza dello strumento determina un’immensa confusione.
Procediamo con ordine, partendo dall’unico dato certo, la Sentenza [WBM].
Nel 2013 un Detective della Polizia di Miami Beach seguì un corso sulle Valute Virtuali e si è dichiara, poi, “intrigato” dalla possibilità di effettuare un’investigazione in tal senso (come da deposizione dello stesso Agente il 13 gennaio 2015).
A tal fine si collegò al sito www.localbitcoins.com, individuando un venditore (Michell Abner Espinoza), senza che lo stesso abbia né precedenti né sia stato indagato per altro.
Nel corso delle transazioni effettuate, l’Agente informava il venditore che avrebbe utilizzato i bitcoin per acquistare carte di credito rubate nel dark web, ma nessun coinvolgimento veniva provato in tal senso da parte del venditore.
Dopo i primi due acquisti (500$ e 1.000$), l’Agente fissava un incontro per acquistare un controvalore di 30.000 $ di bitcoin e, in quell’occasione lo arrestava, contestando la violazione dello Statuto della Florida:
560.125 Unlicensed activity; penalties.—
(1) A person may not engage in the business of a money services business or deferred presentment provider in this state unless the person is licensed or exempted from licensure under this chapter. A deferred presentment transaction conducted by a person not authorized to conduct such transaction under this chapter is void, and the unauthorized person has no right to collect, receive, or retain any principal, interest, or charges relating to such transaction. (…)
Il Giudice motiva la Sentenza [WBM] ricostruendo, secondo la normativa della Florida, la definizione di money service business, definito dal 560.103(22) dello Statuto della Florida:
“Money services business” means any person located in or doing business in this state, from this state, or into this state from locations outside this state or country who acts as a payment instrument seller, foreign currency exchanger, check casher, or money transmitter.
In definitiva Espinoza non trasmetteva alcunché, ma stava vendendo bitcoin di sua proprietà (per un profitto di circa il 15% come emerge dall’istruttoria e dagli atti del processo) e quindi, per le definizioni contenute nello stesso articolo, tale comportamento non può essere attratto dalla normativa.
Il Giudice Teresa Pooler rappresenta detta situazione in maniera mirabile, sostenendo che:
“The Florida Legislature may choose to adopt statutes regulating virtual currency in the future. At this time, however, attempting to fit the sale of Bitcoin into a statutory scheme regulating money services business is like fitting a square peg in a round hole.”
Per sgombrare il campo dagli equivoci, nella Sentenza non vi è la affermazione che il bitcoin non è denaro, bensì che il testo dello Statuto della Florida non consente di affermarlo, o meglio, che voler sostenere che la vendita di bitcoin sia money service business è come cercare di inserire una tessera quadrata in un buco tondo.
La Sentenza, assolvendo Espinoza anche dall’accusa di riciclaggio, afferma che
This court is unwilling to punish a man for selling his property to another, when his actions fall under a statute that is so vaguely written that even legal professionals have difficulty finding a singular meaning.