Banca d’Italia – Avvertenze sui rischi delle Valute Virtuali di EBA, ESMA e EIOPA.

Stefano Capaccioli

Banca d’Italia, sin dal gennaio 2015, ha informato i consumatori e gli intermediari sui possibili rischi connessi con le valute virtuali (Avvertenze 2015).
Con Comunicato del 19 Marzo 2018, la Banca d’Italia condivide e pubblica sul proprio sito web le avvertenze che l’Autorità bancaria europea (EBA), l’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (ESMA) e l’Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni (EIOPA) hanno emesso per i consumatori sui rischi delle valute virtuali. (https://www.esma.europa.eu/sites/default/files/library/joint_esas_warning_on_virtual_currencies_it.pdf).
Le tre Autorità avvertono i consumatori del fatto che le valute virtuali possono essere estremamente rischiose e sono di solito altamente speculative. Chi acquista valute virtuali deve essere consapevole che vi è un alto rischio di perdere una parte consistente, o persino la totalità, del denaro investito. L’acquisto di valute virtuali o di prodotti finanziari che forniscono un’esposizione diretta a tali valute comporta una serie di rischi, tra i quali:
– rischio di volatilità estrema e di bolla speculativa – la maggior parte delle valute virtuali è soggetta a un’estrema volatilità dei prezzi e ha evidenziato chiari segnali di una bolla dei prezzi. Chi decide di acquistare valute virtuali o prodotti finanziari aventi queste valute come sottostante dev’essere consapevole che può perdere una parte significativa, o persino la totalità, del denaro investito.
– Assenza di protezione – nonostante i requisiti dell’UE in materia di lotta contro il riciclaggio, che entreranno in vigore nel 2018 e che saranno applicabili ai fornitori di portafogli e alle piattaforme di negoziazione delle valute virtuali, queste ultime rimangono non regolamentate ai sensi del diritto dell’Unione. Analogamente, neppure le piattaforme su cui le valute virtuali sono negoziate e i portafogli digitali usati per detenere, conservare e trasferire le valute virtuali sono regolamentati ai sensi del diritto dell’UE. Ciò significa che, chi acquista o vende valute virtuali, non beneficia delle garanzie e delle salvaguardie associate ai servizi finanziari regolamentati. Per esempio, se una piattaforma di negoziazione di valute virtuali o un fornitore di portafogli digitali fallisce, cessa l’attività, subisce un attacco informatico, è accusato di appropriazione indebita di fondi o è soggetto a confisca dei beni in seguito ad azioni di contrasto, la legislazione dell’UE non offre alcuna specifica tutela giuridica che protegga il consumatore dalle perdite o alcuna garanzia che possa riavere accesso alle valute virtuali che possiede. Questi rischi si sono già manifestati in numerose occasioni in diverse parti del mondo.
– Assenza di opzioni di uscita – chi acquista valute virtuali rischia di non riuscire a venderle o a scambiarle con valute tradizionali, come l’euro, per un lungo periodo di tempo, e potrebbe quindi subire perdite nel processo.
– Mancanza di trasparenza sui prezzi – la formazione dei prezzi delle valute virtuali spesso manca di trasparenza. Sussiste pertanto un rischio considerevole che chi acquista o vende valute virtuali non riceva un prezzo equo e accurato.
– Interruzioni delle operazioni – alcune piattaforme di negoziazione di valute virtuali hanno sofferto di gravi problemi operativi, come la sospensione delle contrattazioni. Durante queste interruzioni i consumatori non hanno potuto acquistare e vendere valute virtuali nel momento in cui lo desideravano e hanno subito perdite dovute alle fluttuazioni dei prezzi delle valute virtuali detenute nel periodo dell’interruzione.
– Informazioni fuorvianti – le informazioni divulgate ai consumatori che desiderano acquistare valute virtuali, laddove vengano fornite, sono il più delle volte incomplete, di difficile comprensione, non comunicano correttamente i rischi delle valute virtuali e potrebbero quindi essere fuorvianti.
– Inidoneità delle valute virtuali per la maggior parte degli scopi, tra cui la pianificazione d’investimenti o previdenziale – l’elevata volatilità delle valute virtuali, l’incertezza sul loro futuro e l’inaffidabilità delle piattaforme di negoziazione e dei fornitori di portafogli rende le valute virtuali inadatte per la maggior parte dei consumatori, inclusi quelli con un orizzonte d’investimento di breve periodo, e specialmente per coloro che perseguono obiettivi di lungo periodo come risparmiare per la pensione.
Chi decide di acquistare valute virtuali o prodotti finanziari che forniscono un’esposizione diretta a tali valute dovrebbe comprendere perfettamente le loro caratteristiche e i rischi a cui si espone. Non si dovrebbe investire denaro che non ci si può permettere di perdere. Il consumatore dovrebbe assicurarsi di adottare precauzioni adeguate e aggiornate per la sicurezza dei dati sui dispositivi e sugli hardware usati per accedere alle proprie valute virtuali o per acquistare, conservare o trasferire queste valute. Inoltre, bisogna essere consapevoli che l’acquisto di valute virtuali da un’impresa regolamentata di servizi finanziari non mitiga i rischi sopra descritti.

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